Possiamo usare il gioco per imparare a risolvere i problemi? Certamente. Matteo Fini lo utilizza da anni attraverso lezioni di logica, conoscenza e analisi dell’interlocutore, osservazione dell’avversario, analisi statistica dei dati e gestione delle strategie. Come? Attraverso il gioco del Poker. La parola al professionista che da anni collabora con aziende e multinazionali dove addestra i livelli apicali nella gestione delle problematiche attraverso questa modalità unica.
1. Quali sono le principali competenze di problem solving che il settore HR e in generale il management possono acquisire attraverso l’apprendimento e la pratica del poker, e in che modo queste competenze possono essere trasferite ed applicate nell’ambito lavorativo?
Il Poker è un gioco di abilità e strategia a informazioni incomplete. Bisogna prendere decisioni e bisogna farlo tenendo contro dell’ottimo di lungo periodo. Come una qualsiasi decisione personale o professionale. Per “risolverlo” servono competenze nel campo dei metodi quantitativi e nelle dinamiche di analisi del contesto e di relazione. Lo studio e lo gioco del Poker stimola e allena queste competenze buone per essere utilizzate poi nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. Applicabili a dinamiche di Leadership, Gestione delle Persone, Problem Solving, Decision Mahing e molto altro.
2. Come l’analisi statistica e la logica applicata nel poker possono contribuire a migliorare la capacità di valutare le situazioni, prendere decisioni ponderate e gestire il rischio in contesti professionali complessi?
Il Poker ti insegna a prendere decisioni ottime di lungo periodo attraverso, anche, l’uso di strumenti matematico-statistici già ampiamente in uso nello studio dell’Economia e della Finanza. Affronta, spiega e allena concetti come Valore Atteso, Equity, Roi, Bankroll Management, Risk Management.
3. Quali sono i principali concetti di logica e statistica che vengono insegnati attraverso il poker, e in che modo questi concetti possono essere utilizzati per sviluppare strategie vincenti e ottimizzare le performance sul posto di lavoro?
Una decisione al tavolo è buona se è buona nel lungo periodo. Sembra un gioco di carte ma in realtà è un costante calcolo dell’EV, il Valore Atteso. Un concetto semplice, una formula banale, ma che deve essere centrale in qualsiasi valutazione della performance di un lavoro o di una semplice decisione.
4. Qual è l’importanza dell’approccio al problem solving basato sull’analisi delle probabilità nel poker, e come questo approccio può essere applicato nel contesto aziendale per affrontare sfide e opportunità in modo più efficace?
Il Poker è una versione più aspra e crudele del mondo reale, senza gli atterraggi morbidi che la società ci fornisce di solito.
Ogni decisione non ottimale, ogni errore, ogni ragionamento non lucido e tutto ciò che non viene colto e capito in maniera chiara costano care al tavolo.
“È come cominciare un lavoro in cui ogni volta che fai un errore, anche il primo giorno, ti tolgono soldi dalla busta paga”
Ed è sempre e solo colpa tua.
Non puoi mentire → mentiresti a te stesso
Non puoi dare la colpa all’altro → non gli interessa, sta impilando le tue chips
Non puoi lamentarti che “non è giusto” → il Poker non è giusto
Se perdi tutti i soldi → non c’è nessuno pronto a ridarteli e farti ripartire
5. In che modo l’apprendimento attraverso il gioco del poker può favorire lo sviluppo delle soft skills, come la resilienza, la capacità di adattamento e la gestione emotiva, che sono fondamentali per il successo professionale in contesti ad alta pressione e incertezza?
Il giocatore di Poker sa che il Poker è un gioco di piccoli vantaggi, se non sei in forma, perdi soldi. Oltre alle competenze sopra citate di fondamentale importanza per prendere decisioni ottime di lungo periodo e/o essere vincenti al tavolo serve: concentrazione, pazienza, disciplina, forza mentale, organizzazione, studio, personalità.