Trauma: gestire gli eventi critici in azienda

Stefania Sacchezin è Psicologa Psicoterapeuta, Facilitator e Supervisore EMDR. Laureata in Psicologia Clinica presso l’Università Cattolica di Milano, è responsabile dell’area psicotraumatologica del reparto gestito dal Gruppo Medico Bertolli- Ravera. Svolge attività clinica, di supporto e formazione presso il Centro Ricerche e Studi in Psicotraumatologia, operando sul territorio nazionale. Precedentemente ha lavorato presso istituzioni pubbliche e private, operando in ambito emergenziale, a livello clinico e di ricerca, nella gestione e analisi di eventi complessi. Ha collaborato con: Istituto Europeo di Oncologia, Ospedale di Circolo di Varese, Polizia Municipale di Milano, Esercito Italiano, Comune di Brembate, ASL di Bologna e Modena, AREU (Azienda Regionale Emergenza Urgenza), IREF, Ministero dell’Interno, AGD (Associazione Giovani Diabetici), Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio.

Quali sono le implicazioni psicologiche ed emotive per i colleghi che assistono a eventi traumatici come incidenti gravi o suicidi in azienda?

Il suicidio è di per se un evento critico. Gli eventi critici determinano delle reazioni in tutte le persone che subiscono la tragica esperienza di trovarsi coinvolte nella criticità. Può capitare a seguito dell’esposizione di accusare da sintomi post traumatici che non si riescono a gestire da soli. Per questo resta utile avere conoscenza delle reazioni peri e post traumatiche e dei programmi di prevenzione decompressione emotiva. Far parte di un ambiente di lavoro formato e sensibilizzato alla gestione di eventi critici permette di innalzare il livello dei fattori di protezione e migliorare la resilienza personale e di gruppo.

Come possono i responsabili HR fornire un supporto efficace e compassionevole ai colleghi che hanno vissuto esperienze traumatiche sul posto di lavoro?

I responsabili possono anzitutto conoscere come si reagisce a un evento traumatico portando elementi di psicoeducazione all’interno del proprio team, favorendo il confronto e il parlarne liberamente. In primis occorre garantire al personale il riposo e il recupero di cui ha bisogno. Il riposo fisico è importante per il benessere mentale e può aiutare ad attuare le necessarie attività di auto-cura. Altri spunti possono essere: offrire un incontro breve e regolare per consentire alle persone di esprimere preoccupazioni e domande; celebrare i successi e incoraggia il sostegno tra colleghi; con rispetto e riservatezza prestare attenzione a che si trova in maggior difficoltà nella loro vita personale, a chi ha avuto problemi di salute, s chi è privo di sostegno sociale

Quali sono le migliori pratiche per la gestione immediata delle reazioni emotive dei dipendenti dopo aver assistito a eventi critici in azienda?

Alcuni semplici comportamenti possono favorire la stabilizzazione e il recupero della calma. Ecco alcuni esempi: praticare una routine quotidiana, parlare con gli amici, scrivere sensazioni e pensieri, scegliere un momento adeguato per informarsi sui media Fare esercizio fisico, tentare il rilassamento, riposare e impegnarsi in attività significative con amici e famiglie per rientrare nelle normali pratiche quotidiane Rimanere concentrati sul presente

Quali risorse di supporto e programmi di assistenza possono essere messi a disposizione dei dipendenti e dei responsabili HR per affrontare in modo efficace gli effetti a lungo termine degli eventi traumatici in azienda?

Esistono programmi di prevenzione specializzati e testati per il recupero del benessere a seguito dell’esposizione ad eventi critici. Il CISM (Critical Incident Stress Management) si sviluppa attraverso una serie di interventi differenziati nel tempo e basati sullo sviluppo delle fasi di normalizzazione delle reazioni emotive e dello stress post- traumatico. Nell’approccio Emdr inoltre esistono protocolli specifici per la gestione degli eventi traumatici applicabili sia individualmente che in gruppo. Questo metodo considera tutti gli aspetti di un’esperienza stressante o traumatica, sia quelli cognitivi ed emotivi che quelli comportamentali e neurofisiologici. Al termine del lavoro con EMDR, l’esperienza è usata in modo costruttivo dalla persona ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo. Attraverso il trattamento con l’EMDR è dunque possibile: alleviare la sofferenza emotiva permettere la riformulazione delle credenze negative ridurre l’arousal fisiologico, ovvero la reazione che ci fa, per esempio, aumentare il battito cardiaco.

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